A,Na.Fr:I:
(Associazione Nazionale Frazioni ITALIA)
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Prot. n. ________ Acaya ______________
Al Ministro della Pubblica Istruzione e Merito Roma
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Roma
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Roma
Oggetto: insegnamento e libera professione, formazione dei lavoratori
Assicurare lavoro per i giovani è un dovere dello Stato ed un diritto di chi è disoccupato, Consentire ai liberi professionisti di fare anche il docente a tempo pieno quando giovani laureati sono senza lavoro oltre ad essere ingiusto è anche immorale. Dove è andato a finire il motto ; lavorare tutti lavorare di meno.
Se questa situazione viene giustificata per assicurare alla scuola una conoscenza pratica con le professioni , ammesso e non concesso, si abbia il coraggio ed il buon senso di non autorizzare mai il tempo pieno.( salvo eccezioni di Impossibilità di trovare personale con titolo idoneo ).
Altro discorso per la carenza di persone o operai qualificati, diplomati con titoli di specializzazioni richieste dalla offerta di lavoro.
Diverse sono le possibili soluzioni; ne elenchiamo alcune :
- a) istituire presso gli istituti professionali e tecnici corsi di qualificazione e/o specializzazione richiesti dal mercato del lavoro;
b) dare la possibilità alle aziende di formare le figure professionali di cui hanno bisogno senza caricare le stesse di costi insostenibili;
c) aumentare le ore di scuole lavoro e diminuire le lezioni teoriche, migliorare l laboratori tecnico professionali con i necessari aggiornamenti;
d) favorire l’apprendimento di nuovi e vecchi mestieri presso le officine di i tanti artigiani liberando questi da adempimenti burocratici e dell’obbligo di corrispondere veri e propri salari.
Le scuole superiori e l’università si frequentano per istruirsi ma non per questo ai giovani viene corrisposta una retribuzione.
Lo stesso deve essere, come era una volta, per imparare un mestiere.
Dei costi sociali deve farsi carico lo Stato.
Si coglie l’occasione per accennare alla disoccupazione. In Italia sono 2 milioni i senza lavoro. Se consideriamo le carenze di organico in tutti gli Uffici Pubblici ( Stato-Regioni- Province- Comuni- Ministeri – Enti Parastatali ed Economici – Sanità – Forze dell’ordine- Scuole ecc. ecc. ) e persone che hanno un doppio e triplo lavoro di posti liberi ne avremmo 3 milioni.
Fatte le necessarie deduzioni la disoccupazione non ha ragione di esistere, tranne quella volontaria.
Distinti saluti Il presidente Antonio prof. Fasiello