L’art. 1 della Costituzione italiana attribuisce la sovranità al popolo che la esercita utilizzando il sistema elettorale.
L’esercizio della sovranità viene meno o meglio negata spesso e volentieri ad opere delle forze politiche.
Si riportano alcuni fatti pratici:
1) l’abolizione della facoltà di esprimere le preferenze al momento del voto usurpa al popolo la scelta degli eletti, che avviene ad opera dei partiti;
2) con lo scrutinio delle votazioni gli elettori assegnano un numero fissi di eletti ai singoli partiti che alla fine subiscono notevoli variazioni a causa di cambi di casacca.
E’ un sacrificio impossibile essere coerenti con le proprie scelte per 5 anni ? No. O si sono fatte scelte sbagliate o di natura si è volubile.
Se si vuole rispettare il diritto costituzionale del popolo un partito che ha conquistato ad esempio 100 parlamentari deve conservarli fino alla fine della legislatura
Chiunque sia l’eletto può decidere in qualsiasi momento di non riconoscersi più nel partito di appartenenza. Libertà assoluta.
Nel rispetto, però, del principio della sovranità e della volontà di chi lo eletto in quel partito e non in un altro il parlamentare, per coerenza personale o per dignità degli impegni assunti deve sentire il dovere morale di dimettersi dallo incarico rinunciando ai diritti e privilegi ammessi.
In considerazioni che questo non avviene mai personalmente. deve essere lo Stato che deve stabilire la decadenza ope legis e il subentro a questi del primo dei non eletti della stessa lista.
La nascita di nuovi partiti è dovuto al fatto che conservando l’incarico, le indennità ed i privilegi gli interessati hanno le possibilità economica per costituire gruppi di parlamentari a briglia sciolta che condizionano, ricattano o fanno cadere maggioranze costituite, in contrasto con la C. I. e la volontà corpo elettorale…
Siamo certi che qualora ci fosse il vincolo di mandato che comportasse la perdita dell’incarico, indennità e privilegi il numero dei cambi bandiera o volta gabbana tenderebbe allo zero,
Nei confronti del Movimento 5 stelle si esprime il rammarico per non essere riuscito a fare approvare il vincolo di mandato, uno dei principi più interessanti dal punto di vista politico che avrebbe potuto rimediare a tanti mali della politica italiana e del sistema economico..
Distinti saluti
IL presidente
( Antonio prof. Fasiello)