Anarchia per politici,magistrati,dirigenti ecc… Dittatura mascherata di democrazia per il popolo.

A.Na.Fr.I.

(Associazione Nazionale Frazioni Italia)

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C.A.P. 73029 ACAYA – LE

 

                                         Acaya ____________

 

  La retribuzione annuale del presidente dell’INPS triplicata in un batter d’occhio da circa 50.000 a 150.000 €, retribuzioni di dirigenti nominati da sindaci fissate liberamente (comune di Roma), indennità di parlamentari, , consiglieri regionali, regioni a statuto speciale.

   Il limite fissato dalla legge di un reddito annuale massimo di € 240.000  non viene rispettato o aggirato con sotterfugi. Amministratori di grandi società in crisi con perdite milionarie che percepiscono lauti onorari e come se ciò non bastasse indennità  di fine rapporto di milioni, vitalizi e pensioni dati con requisiti figurativi o per attività svolte da pochi giorni ad un massimo di 5 anni.

   Agli operai o impiegati che hanno dato la loro vita per le imprese e società, invece, ciò non è possibile.

   Altra offesa al pudore  e alla povertà è  la facoltà data ai politici di chiedere la restituzione dei contributi versati rinunciando al vitalizio, negata a tutti gli altri lavoratori che non avendo raggiunto i vent’anni di contributi non solo non maturano la pensione ma ci rimettono i sacrifici per quanto versato all’INPS durante l’attività lavorativa, che trattiene senza alcun ristoro.

   Gli aumenti dei salari e degli stipendi per i lavoratori e pensionati  sono nell’ordine di decine di euro perché le casse erariali non lo consentono poiché sono milioni, quando si tratta di parlamentari, magistrati , dirigenti , e caste varie in considerazione del numero limitato di persone non ci sono limiti in quanto la loro incidenza non è significativa,

   Ai poveri che sono al limite della soglia di povertà si nega anche il poco perché sono molti, a coloro che già vivono nell’agiatezza si dà  molto senza problemi  perché sono pochi .

E’ un senso di giustizia all’inverso.

 

   Al cittadino viene riconosciuto, in teoria, il principio di eguaglianza (art. 3 della C.I.) solo nel momento in cui riveste lo status di elettore, per il resto  della vita subisce la dittatura partitica, fiscale, giudiziaria e burocratica.

   Se il potere appartiene al popolo non si comprende perché non sono consentiti referendum in materia fiscale e propositiva, perché i sistemi elettorali non garantiscono agli elettori la facoltà di esprimere le proprie scelte e si trovano di fronte a liste bloccate e candidature uninominali ( candidati sindaci e presidenti di regione).

   Anarchia tra regioni (ordinarie e a statuto speciale),  sindaci e presidenti di regione (con riferimento ai tributi regionali e locali).

   Anarchia tra comuni della stessa regione con riferimento ai tributi locali  ( TARI – IMU – Contributi agricoli da Enti locali confinanti, chi si e chi no.

   Si hanno circa 8.0000 repubbliche per quanti sono i comuni

   e 7.000 differenti sistemi di giustizia per quanti sono i magistrati giudicanti.

 

                                    Distinti saluti

                                                                                   Il presidente

                                                                       ( Antonio prof. Fasiello )