L’esistenza di un collegamento rapido tra Calabria e Sicilia accrescerebbe le grandi potenzialità di sviluppo delle due regioni ma anche dell’Italia. L’essenziale è agire, non rinviare le opere pubbliche, specialmente nel Sud dove le infrastrutture sono insufficienti Il Nord senza i collegamenti diretti e rapidi con la Francia, la Svizzera, l’Austria (trafori del Frejus – del Monte Bianco – San Gottardo – San Bernardo – Galleria del Sempione), che hanno richiesto enormi risorse e i tani valichi alpini sarebbe rimasta un’aera sottosviluppata (come era nel Medioevo). Lo stesso ragionamento è valido per l’Italia centro-settentrionale (Gran Sasso – Variante di Valico – Terzo valico – grande galleria dell’Appennino – Passante di Trieste – Tav Lionne/Torino /Milano/Venezia) dotata di grandi infrastrutture che ne hanno favorito lo sviluppo economico sociale. La Sicilia finché potrà disporre del solo collegamento marittimo, lento – costoso e e deprimente che allunga notevolmente i tempi, a causa delle fasi di imbarco e sbarco e non in grado di soddisfare una grande mole di traffico , non sarà mai nelle condizioni di competere con la Lombardia. Immaginate le regioni del Nord con un’unica via di collegamento con l’Europa. Avremmo la paralisi di scambi commerciali e umani. La Sicilia e l’Italia hanno bisogno di un collegamento terrestre urgente che garantisca il transito di autoveicoli, treni, motoveicoli, biciclette, pedoni per sentirsi un corpo unico e potere sviluppare le sue enormi potenzialità economiche ma anche sociali e turistiche. Il fatto che Vittorio Feltri, direttore del quotidiano “Libero” (di simpatie nordista a tempo pieno) in un articolo del 12.11.2017 abbia riconosciuto che una delle cause del sottosviluppo del Sud è la carenza di infrastrutture costituisce una realtà-verità, indiscutibile. I collegamenti ferroviari Roma-Lecce, dell’intera costa adriatica Trieste-Venezia-Lecce dove la velocità è la metà e i tempi di percorrenza sono il doppio della linea Milano-Roma-Napoli, l’autostrada del sole che si ferma a Bari e tante altre aree del Sud carenti di aeroporti sono le cause principali del divario economico e sociale tra Nord e Sud. Di questa tragica situazione , le cui conseguenze ricadono su tutta la la gente meridionale, la responsabilità maggiore è della classe politica che pur rappresentata ad alti livelli (Capi d i Stato e Presidenti del Consiglio ) non ha saputo o non ha avuto le capacità di farsi valere nelle sedi Istituzionali.
Il presidente Antonio prof. Fasiello ( A. Na; Fr, d’Italia )