Cause del crollo del numero delle nascite in Italia

Cause del crollo della natalità

Attualmente il tasso di natalità degli italiani è inferiore a quello della mortalità.
Per migliorare la situazione non servono pannicelli caldi (tipo 80 € mensili dopo la nascita). Gli adulti , responsabilmente, non mettono al mondo figli che raggiunta la maggiore età diventano disperati.
Disoccupati a tempo indeterminato o per disperazione e/o per sopravvivere facili prede delle organizzazioni criminali.
Visto il rapporto morti/nati lo Stato dovrebbe garantire ai giovani la piena occupazione una volta finiti gli studi (diploma o laurea).
Il subentro dei giovani ai pensionati, visto il calo della popolazione, con una valida programmazione puà consentire di superare il triste (forse voluto) fenomeno della disoccupazione.
Se a questo aggiungiamo l’inserimento nella C.I. del principio del divieto assoluto di svolgere più attività o incarichi contemporaneamente ci troveremmo ad una situazione inversa, cioè alla difficoltà di coprire i posti vacanti.
Si tralascia l’utilizzo degli straordinari, a cui si dovrebbe ricorrere soli in caso di terremoti o calamità naturali; in via ordinaria occorre procedere con l’assunzione di nuovo personale.
L’introduzione come sistema di premi di risultato e/o di produzione riduce notevolmente l’entità di capitali o risorse finanziarie da destinare agli investimenti che di norma creano nuova occupazione.
Se gli stipendi o salari sono bassi si aumentino, si adeguino alle necessità dei costi della vita ma rimanga l’obbligo giuridico e morale che gli stessi sono corrisposti per produrre, per raggiungere degli obiettivi, per conseguire dei risultati non per riscaldare le sedie o timbrare semplicemente i cartellini.
Le giovani coppie per fare figli hanno bisogno di immaginare un futuro di buone e concrete prospettive, intravvedere un cielo sereno, avere una pubblica amministrazione efficiente e rapida, una giustizia rapida e sicura, poter contare su una volontà politica interessata a soddisfare i bisogni della gente non ad aggravarli.
Il presidente
( Antonio prof. Fasiello )