La responsabilità civile dei magistrati

Risanare la giustizia e far funzionare l’azienda Italia

La Magistratura è l’unico ordine che gode di autonomia ed indipendenza. Le responsabilità, di conseguenza, per la lentezza dei processi devono  attribuirsi  ai singoli giudici ma anche al suo Consiglio superiore. Per prevenire la politicizzazione della categoria e assicurare efficienza e tempi certi è necessario fissare alcuni principi basilari :

1 – eliminare il principio della discrezionalità da parte dei giudici nell’azione penale; l’ordine di trattazione dei processi e la loro conclusione deve scaturire con riferimento alla data di denuncia del verificarsi della fattispecie;

2 – divieto assoluto di pareri, pronunce, opinioni da parte dei singoli giudici o di organi della magistratura su proposte, disegni di legge, decreti legge;

3 – divieto di candidature alle elezioni degli Enti locali o al Parlamento fino a quando esercitano la funzione (come per i sacerdoti esiste il divieto di sposarsi) per i giudici è indispensabile stabilire l’incompatibilità tra funzione giurisdizionale e attività partitica;

4 – componenti del Consiglio superiore della magistratura per almeno 2/3) (due terzi) non togati ma gente del popolo , a cui appartiene  la sovranità

5 – riduzione dei componenti della Corte costituzionale da 15 a 11 conferendo al Presidente della repubblica la facoltà di nominare solo un giudice (non è ragionevole attribuire ad una sola persona la possibilità di orientare con le sue scelte le decisioni della consulta) e quorum dei 2/3 dei membri per decidere sull’incostituzionalità di una norma di una legge o di una parte di essa;

6 – introduzione del principio logico-razionale della responsabilità economica e civile personale (chi sbaglia deve pagare) per i giudici ed anche per i politici;

I magistrati non si possono esimere dal rispondere in prima persona dei loro errori adducendo la giustificazione filosofica che l’introduzione di una loro responsabilità civile ridurrebbe o condizionerebbe la loro serenità di giudizio. E chi opera nel campo medico (chirurghi, ecc. ……), politico, psicologico ed dei rischi cosa dovrebbe fare ? Rifiutare di fare il proprio lavoro, pretendere a priori delle dichiarazioni ufficiali di esonero da ogni responsabilità prima dell’intervento chirurgico. Come per gli automobilisti e tutti i professionisti che vogliono cautelarsi per i rischi della guida o derivanti dall’esercizio della loro attività professionale possono stipulare delle polizze di assicurazione contro i danni economici connessi all’esercizio della loro funzione.

7 – data le delicatezza della funzione ed in considerazione dell’enorme mole di lavoro arretrato stabilire il principio del divieto a tutti i giudici di svolgere qualsiasi altra attività privata e pubblica come per il Capo dello Stato ed i membri della Corte costituzionale;

8 – sviluppo economico e giuridico di carriera equiparato agli altri dipendenti pubblici con  avanzamenti solo per merito e non per anzianità,  raggiungimento dei gradi superiori limitato a non più del 5 % dell’organico;

9 –  nomina di periti e consulenti per le controversie giuridiche in base a delle graduatorie pubbliche e non lasciato al libero orientamento del giudice per prevenire il costituirsi di un rapporto di sudditanza  o condizionamenti nella predisposizione delle perizie giurate;

10 – riduzione della durata delle ferie con equiparazione agli altri dipendenti pubblici,

11 – decisioni per l’appalto e l’esecuzione dei lavori pubblici rimangano di esclusiva competenza degli Organi attivi, compito degli Organi giurisdizionali rimanga solo quello  di stabilire che chi è stato danneggiato ingiustamente per il mancato appalto ha diritto al risarcimento per il mancato guadagno.

Deve finire la storia che in Italia per gli errori commessi non pagano mai i diretti Responsabili degli stessi, tanto saranno chiamati tutti i cittadini, nella quasi totalità onesti e incolpevoli, a tirare i soldi dalle proprie tasche per coprire le malefatte e i danni da chi è stato chiamato, invece, a rappresentare i bisogni della collettività.

Dello stato di crisi attuale la responsabilità è quasi tutta dei partiti ma sono proprio loro che non vogliono contribuire nemmeno con un euro per risanare la situazione.

Non riducono il numero di poltrone, non riducono i  loro privilegi, non riducono i finanziamenti carpiti in malafede ai cittadini e per i quali non vogliono neanche documentare l’entrate e le uscite., continuano a sperperare il denaro sottratto ai privati, continuano a non pagare i tributi sui beni immobili per auto esonero.

Ci viene da pensare che prima degli evasori nella classifica dei parassiti della società ci siano proprio i rappresentanti dei partiti politici.

Rimanendo in tema e per concludere che senso ha nel caso del delitto di via Poma, a Roma, dopo l’assoluzione d’innocenza da parte della Corte d’Assisi d’appello e 22 anni  trascorsi dalla data del delitto sentirsi dire che i Pubblico ministero si riserva di ricorrere in Cassazione. Se i primi a non dare fiducia agli Organi giurisdizionali sono gli stessi magistrati come si può pretendere rispetto dei cittadini nei riguardi della Magistratura ?

Distinti saluti

Il presidente   ( Antonio prof. Fasiello )

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